Le tecnologie dirompenti sono veramente tante e hanno la capacità di rivoluzionare la vita di tutti i giorni. Come scrivo nell’About, queste tecnologie sono state oggetto della mia tesi. In particolare, in quella circostanza, ho trattato il tema del Wire Arc Additive Manufacturing (WAAM). Un processo di produzione additiva che lavora i metalli sviluppato nei laboratori dell’Università di Cranfield.
Le tecnologie dirompenti hanno una bassissima qualità all’inizio della loro introduzione. Di conseguenza sono sottovalutate da produttori e utilizzatori di tecnologie convenzionali. Tuttavia queste tecnologie riescono ad evolvere velocemente nel tempo superando gli standard qualitativi degli apparecchi tradizionali.
Basti pensare all’evoluzione della fotografia digitale. Agli inizi della commercializzazione delle macchine fotografiche digitali il numero di pixel per valutare la qualità era molto importante. Queste macchine commerciali erano destinate ai primi curiosi mentre i professionisti usavano le fotocamere con rullino.
In qualche anno la tecnologia si è evoluta e anche i professionisti hanno cominciato ad adottarla. Adesso il numero di pixel non è più un problema poiché addirittura i telefoni riescono a fare ottime foto.
Le tecnologie dirompenti riescono a migliorare velocemente la caratteristica principale del prodotto e introducono altre caratteristiche rispetto a quelle delle tecnologie convenzionali. Ad esempio, le fotocamere digitali danno la possibilità di fare molte foto senza preoccuparsi del rullino. Non solo la memoria delle macchinette digitali è più capiente ma c’è anche la possibilità di cancellare le foto venute male. In passato, invece, si potevano stampare soltanto le foto fatte indipendentemente da come erano venute.
Disruptive technologies (Wikipedia)
In questa categoria voglio raccogliere tutti gli articoli riguardanti le tecnologie dirompenti che ho studiato finora. Partirò proprio da produzione additiva e stampanti 3D.
Buona lettura!
In evidenza: Disruptivetechnology.png, credits: Wikipedia